La formaldeide è una sostanza ampiamente diffusa in natura oltre a essere parte del metabolismo umano. Essa è presente nell’aria che respiriamo e anche animali e piante la producono come dimostrato, ad esempio, dall’emissione di formaldeide durante la cottura di un cavolo.

La formaldeide è stata inserita per decenni fra i conservanti considerati sicuri e ammessi dalla normativa europea sui cosmetici prima di essere vietata in seguito a una classificazione, correlata alle valutazioni sulla sicurezza degli ambienti di lavoro, della sua potenziale tossicità per inalazione. Da sottolineare che, proprio per questo motivo, pur essendo la formaldeide vietata come ingrediente “in sé”, sono utilizzabili come ingredienti delle sostanze, chiamate cessori di formaldeide, che all’interno della formulazione cosmetica rilasciano, in modo controllato e prolungato nel corso del tempo, minime dosi di formaldeide  per garantire la conservazione del prodotto e la sicurezza del consumatore. I cessori di formaldeide sono stati valutati sicuri dal Comitato Scientifico per Sicurezza del Consumatore (SCCS) dell’Unione Europea nelle concentrazioni e condizioni d’uso stabilite dalla normativa oltre a essere utilizzati in tutto il mondo con l’approvazione delle autorità sanitarie dopo attente revisioni dei profili tossicologici di sicurezza.

Va ricordato che la classificazione della formaldeide come sostanza cancerogena è legata a quando viene inalata in ambienti dove vi è un’alta concentrazione di questa sostanza in forma volatile.