Gli ingredienti contenuti nei cosmetici sono regolamentati dalla normativa sui cosmetici attraverso la predisposizione di liste di sostanze che sono ammesse solo per specifiche funzioni (liste positive) e di liste di sostanze che sono vietate o il cui uso è consentito con particolari limitazioni di dosi, condizioni e campo di impiego (liste negative). Queste liste vengono continuamente revisionate e aggiornate sulla base delle nuove informazioni e dei nuovi dati provenienti dal mondo della ricerca scientifica.
Questo lavoro viene svolto principalmente da un comitato di esperti indipendenti della Commissione europea, oggi chiamato SCCS (Scientific Commitee on Consumer Safety- Comitato Scientifico sulla Sicurezza del Consumatore), composto da importanti scienziati e ricercatori provenienti da diversi paesi dell’Unione Europea, esperti nei diversi campi scientifici rilevanti per la sicurezza dei cosmetici, come la dermatologia, la tossicologia, la biologia e la medicina.
Ci sono essenzialmente tre garanti della sicurezza dei prodotti cosmetici. Innanzitutto, la normativa europea e italiana che si pongono come obiettivo primario la tutela della salute dei consumatori. In secondo luogo, i valutatori professionali della sicurezza, che valutano personalmente gli ingredienti, il prodotto finito e l’uso che dovrebbe esserne fatto per stabilire se il cosmetico è sicuro. Infine, c’è il controllo esercitato dalle autorità sui prodotti immessi sul mercato.
E’ importante ricordare che gli ingredienti utilizzati nei prodotti cosmetici sono del tutto sicuri. Quindi, anche le donne in gravidanza e quelle che sono diventate mamme da poco, e magari stanno anche allattando, possono continuare a utilizzare i cosmetici senza paura, esattamente come fanno milioni di persone in tutto il mondo.
La pelle dei bambini, soprattutto di quelli molto piccoli, è particolarmente sensibile e delicata. Tuttavia, i genitori possono stare tranquilli: tutti i prodotti cosmetici, per legge, devono superare una valutazione sulla sicurezza. Se non adatti per bambini, il prodotto riporta una specifica avvertenza in etichetta. In aggiunta a ciò, la legge espressamente stabilisce che i prodotti cosmetici destinati a essere utilizzati su bambini con meno di tre anni siano sottoposti a una valutazione ancora più rigorosa e specifica. Inoltre, i cosmetici e i prodotti per la cura personale destinati a essere usati su neonati e bambini sono formulati per tenere conto della delicatezza della loro pelle, per esempio, contengono detergenti meno aggressivi e viene posta una attenzione particolare alla profumazione Vedi link a scheda…
Le analisi condotte in passato su cosmetici e profumi falsi sequestrati dalle autorità hanno dimostrato che questi prodotti possono contenere sostanze illecite, che non potrebbero superare le prove di sicurezza previste dalla legge. Questi prodotti, dunque, possono costituire una minaccia per la salute del consumatore: per esempio, ci sono stati casi in cui l’uso di profumo falso ha causato una grave reazione allergica.
Prezzo e luogo di vendita sono due indicatori importanti. Il consiglio è quello di acquistare sempre da una fonte affidabile, come punti vendita conosciuti o siti internet ufficiali. Meglio, invece, evitare di comprare nei mercatini ambulanti irregolari e fare attenzione quando ci si rivolge ai negozi etnici.
Molte persone credono che sia più sicuro utilizzare prodotti con meno ingredienti piuttosto che cosmetici con una formulazione ricca. In realtà, il numero di ingredienti contenuti nel prodotto non incide in alcun modo sulla sua sicurezza. Ogni ingrediente ha un ruolo specifico, come aumentare l’efficacia del prodotto oppure conferire un odore e una sensazione piacevole. Indipendentemente dal numero, ciascun prodotto viene sottoposto a una valutazione della sicurezza. Quindi, tutti i prodotti immessi in commercio garantiscono la tutela della salute del consumatore.
I controlli in Italia sono effettuati con il coordinamento del Ministero della Salute, che si avvale soprattutto dei Carabinieri del NAS. Anche le Regioni hanno un ruolo specifico (collaborano con gli ispettori delle ASL). E’ un sistema che funziona e che è capace di tutelare la salute dei cittadini; prova ne sono i numerosi interventi effettuati anche nel 2009 contro prodotti illegali, a volte contraffatti, importati soprattutto da paesi extra-UE.
Tutte le sostanze impiegate nei cosmetici sono sicure, inclusi i conservanti, perché ammesse dalla normativa europea ed italiana dopo essere stati sottoposti a verifica da parte di un comitato scientifico europeo di esperti indipendenti. Inoltre, i conservanti svolgono una funzione essenziale per prevenire il deterioramento dei prodotti. La gran parte dei prodotti destinati al consumatore, infatti, proprio per le caratteristiche del loro contenuto, una volta aperti presentano il rischio di contaminazione microbica. In tal caso non solo ne risente la qualità del prodotto, ma potrebbero verificarsi danni alla salute, che solo la presenza di un efficace conservante consente di evitare garantendo la sicurezza e la qualità del prodotto nel tempo.
La formaldeide è considerata cancerogena quando inalata per via respiratoria in ambienti dove vi è un’alta concentrazione di questa sostanza in forma volatile (ambienti di lavoro). Non è il caso dei cosmetici, dove la concentrazione è sempre molto bassa e la sostanza non viene liberata nell’aria durante l’uso del prodotto. In particolare, la formaldeide nei cosmetici non può essere utilizzata come ingrediente “in sé”; invece il Regolamento europeo ammette l’uso dei cosiddetti “cessori di formaldeide”, sostanze che all’interno della formulazione cosmetica cedono in modo controllato nel tempo quantità infinitesimali di formaldeide necessarie per evitare la contaminazione microbiologica del cosmetico e salvaguardare la salute del consumatore. L’uso di cessori di formaldeide è regolamentato dalla legge e giudicato sicuro nei limiti prescritti.
Il talco è un minerale presente in natura, utilizzato in tutta sicurezza nei cosmetici, in particolare per la sua proprietà di conferire una piacevole sensazione di morbidezza. L’evidenza della sicurezza del talco è espressa da tutte le principali organizzazioni mondiali di tossicologia e il fatto che i dati e gli studi scientifici non permettano di identificare il talco come una sostanza che provoca il cancro è una conclusione ampiamente confermata, oltre che dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalle americane FDA – Food and Drug Administration e NTP – National Toxicology Program, anche da molti studi epidemiologici indipendenti che sono apparsi sulla letteratura scientifica fin dai primi anni ’90.
Nel 2020 la rivista Journal of American Medical Association (Jama) ha pubblicato la più vasta indagine finora condotta sull’argomento che ha ulteriormente chiarito che non esistono correlazioni tra l’utilizzo di  talco e insorgenza di cancro ovarico.