In base ai dati in possesso di Unipro e alle ulteriori verifiche svolte, anche assumendo il caso più pessimistico, ma sicuramente irrealistico, per cui tutto il carbonato di calcio usato nei dentifrici italiani provenga da queste montagne, la quantità di calcio carbonato prodotto ed impiegato per come abrasivo nelle paste dentifrice equivale a circa lo 0,03% del totale di marmo estratto ogni anno dalle Alpe Apuane. Una quantità quindi molto limitata che non giustifica l’accusa che sia la produzione di dentifrici la causa principale dell’eccessiva escavazione in atto in quest’area.
Uno dei componenti principali dei dentifrici è la sostanza abrasiva. La sua presenza all’interno della pasta è indispensabile per conferire la capacità pulente meccanica del dentifricio, pur garantendo nel contempo la sicurezza d’uso e l’innocuità per la salute dei denti e della bocca. Tra le sostanze abrasive disponibili vi è anche il carbonato di calcio, che è utilizzato in una percentuale molto bassa di dentifrici (< del 10%).
L’utilizzo del carbonato di calcio nei dentifrici è assolutamente legale e sicuro. Tutti i prodotti cosmetici, inclusi i dentifrici, sono regolamentati da una severa normativa europea ed italiana, che ne garantisce la sicurezza d’uso per i consumatori. Una delle modalità adottate dalla normativa è la regolamentazione delle sostanze impiegate nei cosmetici. Il calcio carbonato è una sostanza ammessa e la legge non prevede un limite massimo di utilizzo. Va considerato che ciascun prodotto cosmetico, incluso i dentifrici, prima di essere immesso in commercio deve essere valutato ed approvato da un Esperto Valutatore della Sicurezza, che dovrà considerare tutte le caratteristiche del prodotto, i suoi ingredienti ed il suo impiego.
La tipologia di abrasivo scelto dipende dalla composizione complessiva del dentifricio adottata dal produttore. In alcuni casi, per particolari tipologie di paste dentifrice, il carbonato di calcio è l’abrasivo più adatto.
L’abrasivo impiegato per i dentifrici possiede sempre caratteristiche tali da non graffiare i denti durante il loro uso. Ciò grazie alle cosiddette caratteristiche di granulometria scelte ed adottate per le sostanze abrasive dei dentifrici. In aggiunta alla caratteristica della sostanza, i produttori svolgono alcune prove specifiche sulle paste dentifrice per misurare la loro capacità di abrasione durante lo spazzolamento, attraverso l’impiego di test riconosciuti a livello internazionale (test ISO standard). Questi test prevedono dei valori limite entro i quali l’abrasività di un dentifricio deve rientrare. I dentifrici sul mercato si posizionano su un livello di abrasività sicuro, in conformità allo standard ISO. Nel caso specifico del carbonato di calcio, la sua durezza (indice di Mohs) è inferiore a quella dell’idrossiapatite che è il minerale di cui è composto lo smalto dei denti. Inoltre anche la scelta della granulometria del carbonato di calcio utilizzato nei dentifrici (generalmente intorno ai 2-5 micron) è un fattore molto importante che garantisce la sua sicurezza in uso.