Sia il Ministero della Salute italiano sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno riconosciuto al fluoro importanti proprietà anticarie. Ecco perché oggi molti prodotti per l’igiene orale, soprattutto dentifrici, ma anche colluttori, gel, fili interdentali contengono questa sostanza. Questi prodotti sono usati ormai da decenni, fin dagli anni ’70, senza alcuna evidenza di effetti negativi per la salute umana, ma anzi con grandissimi vantaggi. Studi epidemiologici hanno dimostrato infatti che la diffusione e la sempre maggiore accessibilità a prodotti di consumo contenenti fluoro, inclusi i cosmetici per l’igiene orale e a fonti d’acqua potabile fluorurate, (oltre al generale miglioramento di fattori socio-economici) ha drasticamente ridotto l’incidenza della carie nella popolazione dei paesi più industrializzati, inclusa l’Italia.

Il fluoro, infatti, rende lo smalto dei denti particolarmente resistente all’attacco acido dei batteri della placca.

L’azione anticarie del fluoro

Il fluoro è un sale minerale molto diffuso in natura: è presente nel suolo, nelle acque e in alcuni alimenti (es. tè, pesce azzurro, verdure). E’ considerato un elemento indispensabile e irrinunciabile per la salute umana, tanto che l’OMS già nel 1975 dichiarava che “….l’ottimizzazione del contenuto di fluoro dell’acqua potabile rimane il più efficace mezzo oggi conosciuto per prevenire la carie…”  e nel 1981 lo ha incluso fra i cinquecento farmaci essenziali. In particolare, aiuta a proteggere lo smalto (lo strato più esterno dei denti) costituito per il 96 da minerali e per il 4 % da sostanze organiche e acqua. Il fluoro, in primo luogo, aumenta la resistenza del dente agli attacchi demineralizzanti, che comportano la perdita di minerali dallo smalto, prevenendo così la formazione di cavità cariose. Inoltre, nel dente già formato, favorisce la rimineralizzazione delle lesioni di piccole dimensioni sul dente, rafforzando lo smalto e rendendolo più resistente all’attacco degli acidi responsabili della formazione della carie. Infine, controlla l’acidità della saliva, interferendo con lo sviluppo dei batteri che provocano la carie. L’azione anticarie del fluoro è dimostrata anche dai dati: l’esperienza degli ultimi decenni ha evidenziato che la sua assunzione è in grado di ridurre del 40% la comparsa della carie. Non è un caso che la popolazione residente in zone in cui è presente un’acqua ricca di fluoro presenti una bassissima incidenza di carie.

Tuttavia, solo il 40% della quantità di fluoro necessaria ogni giorno all’organismo proviene dai cibi o dall’acqua. Ecco perché è utile ricorrere anche ad altre fonti, come i prodotti per l’igiene orale.

Nessun rischio per la salute

In passato, sono stati sollevati dei dubbi sulla sicurezza del fluoro e sul suo utilizzo nei prodotti per l’igiene orale. In realtà, il fluoro è un ingrediente ammesso dalla normativa europea e italiana sui cosmetici, una normativa considerata tra le più severe e rigorose per la salute dei consumatori a livello mondiale. Anche le recenti opinioni del Comitato Scientifico di esperti indipendenti della Commissione europea hanno confermato la sicurezza del fluoro nei prodotti per l’igiene orale ai quantitativi previsti nella normativa e ne hanno ribadito l’efficacia contro la carie.

L’unico possibile rischio è collegato a un iper consumo di fluoro. Infatti, un’assunzione eccessiva, soprattutto durante le fasi di gestazione e fino all’età di 5 anni, quando ormai la fase di dentizione è completata, può causare una malattia chiamata fluorosi, che ha effetti più che altro estetici poiché si manifesta con macchie bianche sullo smalto dei denti. Esiste, poi, una forma più grave di fluorosi scheletrica, che determina una diminuzione della forza delle ossa e fenomeni di osteoporosi. Nessuna di queste due condizioni – fluorosi dentale e scheletrica – comunque può essere associata all’impiego di prodotti per l’igiene orale contenenti fluoro.

Nella maggior parte dei casi, la fluorosi dipende da un’assunzione sistemica di fluoro, ossia con cibi, acque e integratori. Ecco perché, un decreto ministeriale del 2003 prevede che nell’etichetta delle acque minerali debbano essere riportare le indicazioni sul contenuto di fluoro e che le acque minerali con concentrazioni di fluoro superiori a 1,5 milligrammi per litro riportino l’indicazione: “Contiene più di 1,5 mg/l e non è opportuno il consumo regolare da parte dei lattanti e dei bambini di età inferiore ai sette anni”.

Il fluoro è del tutto sicuro anche per i bambini

I prodotti per l’igiene orale contenenti fluoro sono sicuri anche per i bambini, come recentemente riconfermato anche dal Comitato Scientifico sulla Sicurezza dei Consumatori della Commissione Europea (SCCS). Inoltre questo organismo europeo , formato da esperti medici e tossicologi indipendenti, ha ribadito l’efficacia dei dentifrici al fluoro nella prevenzione della carie a tutte le età, anche nei bambini di età inferiore ai 6 anni.

Esistono dentifrici appositamente studiati per i bambini che solitamente contengono una quantità inferiore di fluoro e vengono formulati con un gusto gradevole, per invogliare l’impiego del prodotto da parte dei più piccoli. Tuttavia, tutti i dentifrici al fluoro, se non specificatamente sconsigliati per i bambini con un’apposita indicazione in etichetta, possono essere usati anche dai più piccoli con età inferiore ai 6 anni. In ogni caso, per prevenire qualsiasi minimo rischio di un’eccessiva assunzione di fluoro nei bambini sotto i 6  anni, da diversi anni le imprese cosmetiche produttrici di dentifrici hanno iniziato, su base volontaria, a indicare sui prodotti l’avvertenza di usare piccole quantità di prodotto, solo e unicamente sotto la supervisione di un adulto e di riferirsi a un medico o dentista in caso di assunzione di fluoro da altre fonti. Questa stessa precauzione, adottata volontariamente dalle imprese, è stata recentemente resa obbligatoria su tutti i dentifrici con un contenuto di fluoro superiore ai 1000 ppm (parti per milione) dalla normativa europea sui cosmetici (vedi sotto).

Che cosa dice la legge

Anche l’utilizzo del fluoro nei dentifrici è regolamentato dalla legge sui cosmetici e, come tutti gli altri ingredienti permessi nei cosmetici, può essere considerato una sostanza sicura, che tutela la salute del consumatore. L’attuale direttiva europea sui cosmetici autorizza un uso di fluoro fino a 1500 ppm (parti per milione), un livello che viene considerato efficace e senza rischi.

Qualche anno fa, le autorità sanitarie francesi chiesero al Comitato Scientifico della Commissione Europea di esprimere un’opinione in merito alla sicurezza di questi prodotti. Il Comitato concluse riaffermando la totale sicurezza dei dentifrici contenenti fluoro fino a 1500 ppm, anche quando usati da bambini di età al di sotto dei 6 anni.

In ogni caso, per minimizzare qualsiasi rischio residuo, il Comitato raccomandò di apporre un’avvertenza specifica su questi prodotti nel caso di loro impiego da parte di bambini al di sotto dei 6 anni. Questa raccomandazione, successivamente, è stata resa obbligatoria e inserita nella normativa europea sui cosmetici poi recepita anche nell’ordinamento italiano. Secondo la nuova normativa, a partire dal 19 marzo 2009, tutti i dentifrici contenenti tra lo 0,1% (1000 ppm) e lo 0,15% (1500 ppm) di fluoro, nel caso in cui non riportino in etichetta l’indicazione che sono controindicati per i bambini (ovvero che possono essere usati solo da persone adulte), devono obbligatoriamente riportare la seguente avvertenza specifica: “In caso di impiego da parte di bambini fino a 6 anni, si raccomanda di utilizzare una piccola quantità di dentifricio sotto la supervisione di un adulto per ridurre al minimo l’ingerimento. In caso di assunzione di fluoruro anche da altri fonti, si consigli anche di consultare il dentista o il medico”.