I denti sono catalogati come incisivi, canini, premolari e molari. Ogni dente ha una corona e una radice. I canini hanno le radici più lunghe e robuste. La polpa interna contiene vasi sanguigni, linfatici e nervi, circondati dalla dentina, dura ma porosa, da un rivestimento di smalto molto resistente sopra la radice e un cemento simile a osso che è in genere ricoperto dalla gengive. La gengiva circonda i denti alla base della corona. I denti permanenti sono 32 e iniziano a comparire verso i sei anni. Il periodo tra i sei e gli undici anni è detto “della dentizione mista”, in quanto sono presenti denti sia decidui (i cosiddetti “denti da latte”) che permanenti.

Le patologie dentarie più comuni comprendono: carie, gengivite, paradontite e pulpite, a cui si aggiungono anche problemi come l’alitosi e la sensibilità dentale.

La carie

La carie consiste nella degradazione del dente che causa quelle che sono dette abitualmente cavità. I sintomi, denti sensibili e doloranti, compaiono tardivamente. Il trattamento eseguito dal dentista si basa sulla rimozione della struttura dentaria colpita e la sua sostituzione con vari materiali.

Placca e tartaro

La carie è causata da acidi prodotti da batteri contenuti nella placca dentaria. La placca è inizialmente una pellicola soffice e sottile di detriti alimentari, cellule epiteliali morte e batteri, che si sviluppa sulla superficie del dente entro 24 ore dopo che questo è stato pulito. Tra le colonie di batteri, alcune sono più importanti di altre nel determinare le due grandi patologie dentarie, la carie e la malattia parodontale. Per esempio, batterio importantissimo per l’insorgenza della carie è lo streptococco mutans.
Il tartaro è un’evoluzione della placca, quest’ultima se non viene rimossa si indurisce con calcio e altri minerali diventando una sostanza calcarea molto dura che può essere solo eliminata dal dentista con l’ausilio di apparecchi meccanici. Le gengiviti e le carie si manifestano quando la placca e il tartaro, che si depositano sul margine gengivale dei denti o tra un dente e l’altro, rilasciano delle sostanze acide che si incollano sulle superfici.

Le gengiviti

La gengivite è l’infiammazione delle gengive che provoca sanguinamento con arrossamento, cambiamento dei normali contorni e fastidio. La diagnosi viene fatta dal dentista. La gengivite semplice causa inizialmente un approfondimento del solco gengivale tra dente e gengiva, seguito dalla manifestazione di gengiva rossa e infiammata attorno a uno o più denti, con un facile sanguinamento. Il trattamento comporta la pulizia ambulatoriale dei denti e un incremento dell’abituale igiene orale. I casi più gravi possono richiedere una terapia antibiotica o un intervento chirurgico.

L’alitosi

L’alitosi o alito maleodorante è un problema imbarazzante. È un forte inibitore sociale perché la repulsione provocata da un alito cattivo costituisce un grave limite alle possibilità di successo in molte circostanze della vita, comprese quelle affettive. L’origine più frequente è una scarsa igiene orale, insieme anche a difficoltà di digestione, il fumo di sigaretta, una dieta troppo ricca di condimenti.
L’alitosi può anche dipendere da affezioni del cavo orale: stomatiti, glossiti (infiammazione della lingua), tonsilliti, gengiviti, piorrea, carie dentali. Tra le cause non orali vi sono una serie di patologie, quali: insufficienza renale, diabete mellito, epatopatie gravi e altre malattie gravi. Eppure una volta accertato che non ci siano cause importanti, per risolvere questo fastidioso problema è sufficiente attuare una corretta igiene orale. Ma non è sufficiente pulire i soli denti, occorre spazzolare anche la lingua con dei grattalingua oppure con un comune spazzolino da denti con setole artificiali morbide.

Sensibilità dentinale

La sensibilità dentinale è un problema molto comune e si manifesta quando il caldo, il freddo, i cibi dolci o molto acidi e l’aria fredda rendono i denti sensibili o quando si prova vero e proprio dolore. Questi stimoli dolorosi possono verificarsi anche quando si effettua uno spazzolamento dei denti troppo intenso o quando si mastica il cibo troppo energicamente.
La cause possono ricercarsi in una carie incipiente o avanzata o un segno di incrinatura del dente. Altre cause non patologiche possono essere: una leggera erosione delle radice dei denti provocate da interventi parodontali oppure una retrazione gengivale (da spazzolamento troppo aggressivo e scorretto), la presenza di acidi gastrici in pazienti che soffrono di reflusso gastroesofageo, cibi e bevande acide (frutta, yogurt, coca-cola), digrignamento notturno che erodono la smalto