La creazione di un profumo è un atto artistico, come comporre una melodia, dipingere un quadro, scrivere una poesia. Il “naso” ha una memoria olfattiva incredibile che gli permette di imprimere nella sua mente oltre 3000 sentori.

La sua capacità di immaginare il risultato di connubi di diverse essenze si sviluppa con un lunghissimo percorso formativo, un continuo esercizio quotidiano nel riconoscere e memorizzare la propria palette di profumi. Esistono scuole nel mondo nate per formare i profumieri. L’unico requisito richiesto è quello di avere una laurea in chimica oppure aver fatto stage e corsi di formazione all’interno di aziende profumiere, anche se molti “nasi” famosi hanno un bagaglio completamente diverso da quello accadermico. Si tratta di una professione molto complessa, basata su un mix di basi scientifiche, chimiche e tecniche, su una forte sensibilità artistica, supportata da una potente memoria ofalttiva e tanta volontà che permette di tradurre le esprienze di vita in forme d’arte. Non è facile diventare “nasi”, i corsi di formazione sono limitati e molti si svolgono all’estero. Esistono poi le dinastie dei profumieri, che si passano il mestiere da padre in figlio.

Rimane tuttavia una professione molto selettiva, con sbocchi limitati e severi criteri di accettazione. Il “naso” lavora principalmente su sette famiglie olfattive:

  1. L’Agrumata racchiude fragranze ricche di note agrumate, come bergamotto, limone, mandarino, arancia e pompelmo. Possono aggiungersi anche fragranze esotiche, quali lime e yuzu.
  2. La Floreale può avere un bouquet floreale o una sola nota fiorita, in questo caso lo scent si chiama soliflore. Tra i fiori più utilizzati: rosa, gelsomino, violetta, tuberosa, narciso e altri.
  3. La famiglia Fougère, il cui nome deriva da Fougère Royal del profumiere Jean François Houbigant. Una fragranza fougère si riconosce dal mix di lavanda, geranio, vetiver, legni di muschio,quercia, cumarina e fava tonka.
  4. La Chypre, alla cui base ci sono accordi di rosa, gelsomino, patchouli, labdano, gelsomino, quercia. Oggi alcuni componenti sono stati sostituiti da molecole sintetiche per un risultato più lieve e meno intenso.
  5. La Legnosa, caratterizzata da una forte presenza di legni secchi come il cedro e il vetiver, da note calde come il sandalo e patchouli. Le note legnose possono essere alleggerite da accenti marini o agrumati o rese voluttuose da note speziate e orientali.
  6. L’Ambrata, denominata anche orientale, raggruppa profumi avvolgenti e persistenti. Le note orientali, patchouli e spezie, si associano a blend cipriati, muschiati e vanigliati.
  7. La famiglia Cuoio,viene considerata una sfaccettatura ed era molto apprezzata dagli anni Venti ai Sessanta. Si basa su un mix particolare di accordi che ricreano l’odore della pelle conciata, alleggerita da note agrumate e floreali.