Il profumo è invisibile e presente, è un simbolo e un sogno. La pelle profumata ci attrae e fa esplodere le nostre emozioni.
In passato era un mondo sconosciuto e misterioso che richiamava pratiche da maghi medievali e rinascimentali.
Ma i profumi erano usati sin dall’antichità. Gli Egiziani, in onore del dio Sole, bruciavano essenze profumate. Adoravano anche altre divinità: Bes che proteggeva la cosmesi e Toth i profumi.
Per questo popolo i profumi avevano un valore religioso, tanto da poter essere preparati solo dai sacerdoti e in luoghi sacri. Anche i Babilonesi, intorno al 2000 a.C. facevano grande uso di sostanze odorose, bruciavano mirra e altre resine profumate.

Per assistere alla nascita della profumeria moderna bisogna attendere fino al 1500. Fu proprio il periodo del Rinascimento, un momento di particolare fioritura delle arti e della letteratura, a dare impulso all’estetica. Gli alchimisti, grazie all’invezione della stampa, furono in grado di leggere le formule giunte da altri Paesi, in particolare da quelli dell’Oriente. Artefice della nascita della profumeria moderna fu Caterina de’ Medici, quando appena quattordicenne, sposò il futuro re di Francia, Enrico d’Orléans. Nella città di Firenze, dove Caterina viveva, i profumi venivano indossati abitualmente dalle dame di nobile casato e quando la giovane sposa si trasferì a Parigi, portò con sé, Renato Fiorentino, il suo profumiere e guantaio. René le Florentin, come fu soprannominato dai Francesi, aprì il primo negozio di profumeria.

I primi centri di produzione e di estrazione delle materie prime per preparare le essenze, nacquero nel Sud della Francia, a Grasse e Montpellier. Alla fine del 1600, l’italiano Gian Paolo Feminis, un venditore ambulante, mise a punto “Acqua Mirabilis”, una sorta di panacea per tutti i mali. Gli altri paesi però non rimasero a guardare, in Inghilterra, nel 1730 Juan Famenians Floris e nel 1760 James Henry Creed, diedero vita ai “profumi su misura”, come se fossero abiti tagliati sul cliente. Durante l’epoca napoleonica, si verifica un’altra rivoluzione nel mondo del profumo, Grasse, a venti chilometri da Cannes, diventa uno dei principali centri francesi per la produzione dei profumi. Qui i maestri profumieri, soprannominati “nasi” esercitano la loro bravura, grazie alla loro incredibile memoria olfattiva. Fanno la loro comparsa i flaconi in vetro, creati da maestri cristallieri come René Lalique e Baccarat.

All’inizio del XX secolo nasce poi una nuova scuola di pensiero: i profumi del lusso. Il profumo, però, verrà considerato un vero e proprio ornamento di bellezza alcuni decenni dopo.