Li usiamo ogni giorno, più volte al giorno. Solo la mattina prima di uscire da casa, ne utilizziamo almeno 5-6 tipi diversi e durante la giornata arriviamo a impiegarne più di 10. Basta fare il conto: dentifricio, sapone, deodorante, crema viso, prodotti per il trucco, schiuma da barba, crema corpo. E l’elenco potrebbe continuare.

Stiamo parlando dei cosmetici, prodotti ormai diventati indispensabili per il nostro benessere e la cura del nostro corpo. Aiutano, infatti, a sentirci bene e a nostro agio con noi stessi e con gli altri, a ogni età e in ogni condizione (basti pensare allo shampoo, al detergente e perché no, al deodorante). O sono preziosi alleati della nostra salute come nel caso dei dentifrici e dei prodotti solari.

Ma cosa sono esattamente e quale funzione svolgono? Quali prodotti sono considerati “cosmetici”? Perché i filler o i tatuaggi non possono essere considerati tali? Cerchiamo allora di fare chiarezza.

Definizione di prodotto cosmetico

Secondo il Regolamento sui cosmetici, i prodotti cosmetici sono “qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o correggere gli odori corporei;”. Ma che cosa significa nella pratica tutto questo? Essenzialmente la legge chiarisce tre elementi fondamentali:

1. Che cosa sono e che cosa non sono i cosmetici

Ai fini della normativa i cosmetici sono sostanze o miscele: dunque, non possono essere degli oggetti o altre cose. Questo significa che orecchini, piercing, unghie finte, brillantini da applicare su denti o unghie, extension per capelli e così via non possono essere considerati dei cosmetici.

2. La loro sede di applicazione

Il Regolamento dice chiaramente che i cosmetici vanno applicati sulle superfici esterne del corpo, sui denti o sulle mucose della bocca: dunque, i prodotti che hanno altre destinazioni, come gli spray da nebulizzare nel naso oppure i prodotti che vengono iniettati sotto cute, come i filler, non sono cosmetici.

3. La loro funzione

I cosmetici hanno lo scopo, esclusivo o principale, di pulire, profumare, modificare l’aspetto, correggere gli odori, proteggere, mantenere in buono stato la superficie del corpo, i denti o la mucosa su cui sono applicati: dunque, i prodotti che hanno altri scopi principali, per esempio curare o prevenire le malattie, non possono rientrare nella categoria dei cosmetici.

Non sono né farmaci né dispositivi medici

Perché è importante distinguere i cosmetici dai farmaci e dai dispositivi medici? Perché si tratta di prodotti con funzioni diverse che rispondono quindi a necessità e aspettative del consumatore differenti. Per questo è utile chiarire che si tratta di tre diverse tipologie di prodotto, ben distinte fra loro, a partire dalle disposizioni di legge.

  • Il farmaco è qualsiasi sostanza o associazione di sostanze che ha la capacità di curare o prevenire le malattie. Il suo scopo principale è di ripristinare, correggere o modificare funzioni fisiologiche, attraverso un’azione farmacologica. Il farmaco, inoltre, ha azione preventiva e profilattica (si pensi ai vaccini).
  • Il dispositivo medico, invece, è qualsiasi strumento, impianto o sostanza, impiegato a scopo di diagnosi, prevenzione, controllo, terapia o attenuazione di una malattia o di un problema. A differenza del farmaco, non ha attività farmacologica.
  • Né per il farmaco né per il dispositivo medico esistono delle limitazioni in merito alla sede di applicazione e alla forma di somministrazione.

Le principali differenze

  • Il cosmetico si differenzia dai primi due perché può essere applicato esclusivamente sulle superfici esterne del corpo, sui denti o sulle mucose della bocca e degli organi genitali esterni;
  • non può intervenite direttamente sulle malattie, ma si limita a mantenere in buono stato, proteggere, pulire, profumare e modificare l’aspetto delle zone su cui è applicato;
  • non ha azione farmacologica;
  • non può avere come azione principale quella preventiva di una malattia. Tuttavia, aiuta a proteggere e mantenere in buono stato le zone in cui è applicato: in questo senso può anche aiutare a prevenire possibili patologie.

Qualche esempio

Per capire meglio la distinzione fra le tre diverse tipologie di prodotto, facciamo degli esempi concreti.

  • Pensiamo a una crema idratante: non può essere considerata un farmaco o un dispositivo medico perché non ha attività farmacologica, non cura né previene una malattia. È, invece, un cosmetico, che mantiene in buono stato la pelle, prevenendo in questo modo le screpolature, la disidratazione, gli arrossamenti dovuti agli agenti atmosferici esterni.
  • Anche il dentifricio rientra nella categoria dei cosmetici perché viene applicato sui denti ed entra in contatto con le mucose della bocca. Aiuta a mantenere in buono stato le zone su cui viene applicato, contribuendo a mantenere una corretta igiene orale e, di conseguenza, ha come azione secondaria (non principale) la prevenzione di possibili malattie dei denti e della bocca, come carie e gengiviti.
  • Lo stesso discorso può essere fatto per i prodotti solari: questi cosmetici proteggono la pelle dall’esposizione al sole, contribuendo così alla prevenzione delle scottature.