Tutti i prodotti cosmetici in commercio possono essere considerati sicuri perché sono stati sottoposti a una valutazione sulla sicurezza da un addetto qualificato. Anche i cosmetici con nanomateriali devono seguire questo processo di valutazione, che garantisce la tutela del consumatore. Non c’è, dunque, alcuna ragione per temere dei rischi.
Il Comitato scientifico della Commissione europea ha valutato o sta valutando tutti gli ingredienti utilizzati nei cosmetici e compresi negli allegati della legge, inclusi i nanomateriali. A oggi, ha incluso il biossido di titanio nell’elenco delle sostanze permesse. L’ossido di zinco, invece, è ancora in fase di valutazione, non perché ci siano dubbi sulla sua sicurezza, ma semplicemente perché si stanno raccogliendo ulteriori informazioni.
Numerosi studi hanno dimostrato che i nanopigmenti contenuti nei prodotti cosmetici non attraversano la barriera cutanea, anche nei casi in cui la pelle non è integra ed è danneggiata, come succede, per esempio, in presenza di psoriasi e acne. In ogni caso, studi recenti effettuati sia negli Stati Uniti e in Europa, hanno rivelato che i nanopigmenti di biossido di titanio, anche se iniettati direttamente nel flusso sanguigno, non causano effetti avversi alla salute umana. Del resto, dimensioni ridotte non sono sinonimo di tossicità, come invece spesso si crede.
Attualmente, i nanomateriali effettivamente in uso nei cosmetici in Europa sono rappresentati da alcuni ossidi minerali usati come filtri solari o pigmenti e nanoparticelle (ad esempio di silica) impiegate in alcuni dentifrici.