Così come ribadito dalla Commissione europea e dal Ministero della Salute italiano in occasione della campagna per la corretta esposizione al sole, l’uso di prodotti solari appropriati rappresenta la prima regola per proteggersi dai rischi del cancro della pelle, evitare arrossamenti ed eritemi e prevenire il fotoinvecchiamento della pelle. Esistono poi altre importanti precauzioni, tra le quali indossare anche capi di abbigliamento (magliette, cappellini) soprattutto per i bambini e, in generale per tutti, nelle ore più calde della giornata. Tuttavia tali precauzioni non possono mai sostituire il corretto impiego della crema solare.
Per filtro solare si intende tutto ciò che contribuisce a proteggere la pelle dai raggi solari. Da questo punto di vista, quindi, sono filtri solari tanto gli abiti, gli occhiali da sole, gli ombrelli parasole quanto le preparazioni preparate e formulate per essere applicate sulla pelle. Comunemente, comunque, per filtro solare si intendono i prodotti per la protezione solare.
I filtri chimici sono molecole organiche che assorbono l’energia solare e la restituiscono a un più basso livello energetico. I filtri fisici sono sostanze, come per esempio il biossido di titanio, che agiscono riflettendo la radiazione solare.
Il valore di SPF è determinato grazie a simulazioni effettuate in laboratorio. Nella maggior parte dei casi, si espone la pelle di alcuni volontari a varie quantità di luce prodotta da simulatori solari, prima e dopo l’applicazione di una quantità ben definita di prodotto solare. Quindi, tenendo conto delle differenze dei vari tipi di pelle, si effettuano dei calcoli statistici in grado di determinare il valore di SPF. Più è elevato il valore di SPF, maggiore è la percentuale di raggi solari filtrati dal prodotto e, quindi, più la pelle è protetta sia dai danni superficiali sia da quelli profondi.
Considerando che la suscettibilità individuale al danno cutaneo causato dal sole dipende in gran parte dal tipo di pelle, i prodotti solari andrebbero scelti proprio in base al proprio tipo di pelle. Chi ha la carnagione molto chiara dovrebbe scegliere prodotti con SPF elevati perché la capacità di autoprotezione del suo organismo è molto bassa e la sua pelle tende a scottarsi anche con piccole quantità di raggi UV.
Il fototipo di una persona è lo stesso in tutto il corpo, quindi si può utilizzare lo stesso prodotto per proteggere ogni zona esposta al sole. Tuttavia, bisogna considerare che le aree più nascoste, che non sono abitualmente esposte al sole, sono più delicate. Per questo, può essere consigliabile utilizzare cosmetici con un fattore di protezione solare maggiore per l’addome, la parte alta delle gambe e i piedi. Anche il naso, il petto e la punta delle orecchie sono aree particolarmente vulnerabili.
È essenziale applicare i prodotti solari con cura. Meglio farlo prima dell’esposizione al sole e prima di indossare il costume così si è certi di non dimenticare alcune zone, come quelle vicino agli orli. Vanno protetti anche naso, orecchie, labbra, spalle e piedi, che sono parti particolarmente sensibili perché sono molto esposte. Ogni due ore e dopo ogni bagno è necessario riapplicare i solari, anche se si sta all’ombra. Attenzione però: applicarli con frequenza non significa che è permessa una maggiore esposizione, è solo un modo per continuare a proteggere la pelle.
I solari difendono la pelle dall’esposizione al sole, ma non offrono una protezione totale, pari al 100%. Di conseguenza, per non correre rischi, è necessario seguire anche altre precauzioni. Per esempio, è comunque, consigliabile prendere il sole gradualmente: il primo giorno non più di mezz’ora, il secondo un’ora e così via, con gradualità. Inoltre, sono sempre da evitare le ore più calde, tra le 12 e le 15 e le lunghe esposizioni. Esistono poi altre importanti precauzioni, tra le quali indossare anche capi di abbigliamento (magliette, cappellini) soprattutto per i bambini e, in generale per tutti, nelle ore più calde della giornata.
Assolutamente sì. L’intensità delle radiazioni, oltre che dall’orario, è influenzata anche dalla presenza di superfici riflettenti (come acqua, neve e sabbia) che possono concentrare la radiazione solare fino all’80 per cento (effetto lente). Attenzione dunque: prima di fare il bagno è molto importante spalmarsi la crema (l’operazione va ripetuta anche quando si esce dall’acqua). Da sapere che anche la sabbia riflette più del 25 per cento delle radiazioni.
Sulle confezioni di molti solari è riportata la scritta “applicare liberamente” oppure “applicare generosamente”. Ma che cosa significa esattamente? La dose minima raccomandata è di 2 milligrammi per cmq di pelle, la stessa quantità utilizzata per condurre i test scientifici sull’efficacia dei prodotti. In totale, dunque, si dovrebbero applicare 30-35 grammi di prodotto sull’intero corpo, che equivalgono a una dose di solare pari alla grandezza di una pallina da golf oppure ad almeno sei cucchiaini pieni.
I solari resistenti all’acqua sono stati formulati per resistere all’azione dell’acqua, per esempio durante i bagni in mare o in piscina, e sono stati testatida questo punto di vista.Infatti, quanto dichiarato in etichetta o in confezione deve sempre essere scientificamente provato.Tuttavia, nessun prodotto è resistente al 100% all’acqua e comunque viene rimosso in parte quando ci si asciuga o durante la doccia se vengono anche usati dei detergenti per il corpo. Per questo è necessario riapplicarlo dopo il bagno.
E’ vero che stare sotto all’ombrellone ripara dal sole e mitiga l’intensità dei suoi raggi. Bisogna però tener presente che i raggi solari penetrano anche all’ombra: è una condizione in cui ne sono presenti circa il 50 per cento. Persino quando il cielo è coperto, circa il 90 per cento dei raggi ultravioletti riesce a penetrare attraverso le nuvole. Ecco perché le creme vanno sempre applicate indipendentemente dalle condizioni atmosferiche.
Questi prodotti rappresentano uno strumento per il mantenimento del benessere cutaneo e per la prevenzione dei danni derivanti dalla eccessiva foto esposizione solare. E non solo d’estate. Infatti vi sono persone che hanno bisogno di fotoprotezione anche durante i mesi lavorativi quando la loro attività li porta comunque a prolungate esposizioni ambientali esterne.
La sicurezza dei prodotti solari, come per tutti i cosmetici in commercio, è garantita dalla valutazione di un esperto prima dell’immissione in commercio. I filtri UV sono inoltre valutati da un organismo scientifico indipendente (Comitato Scientifico per la Sicurezza del Consumatore dell’Unione Europea) e, quando ammessi perché considerati sicuri, vengono inseriti in uno specifico allegato della Direttiva UE sui prodotti cosmetici.