Negli USA un caso legale ha sollevato il dibattito su un possibile legame tra l’uso di cosmetici contenenti talco e il rischio di insorgenza del cancro ovarico. L’industria cosmetica rassicura i consumatori che utilizzano prodotti cosmetici per la cura e l’igiene della pelle contenenti talco, precisando che non si può stabilire una relazione causale tra uso di questi prodotti e il rischio di insorgenza del cancro.

Il talco è un minerale presente in natura, utilizzato in tutta sicurezza nei cosmetici, in particolare per la sua proprietà di conferire una piacevole sensazione di morbidezza.

L’evidenza della sicurezza del talco è espressa da tutte le principali organizzazioni mondiali di tossicologia, ed il fatto che i dati e gli studi scientifici non permettano di identificare il talco come una sostanza che provoca il cancro è una conclusione ampiamente confermata, oltre che oltre che dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalle americane FDA – Food and Drug Administration e NTP – National Toxicology Program, anche da molti studi epidemiologici indipendenti che sono apparsi sulla letteratura scientifica fin dai primi anni ’90.

Anche la Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia ha rassicurato contro immotivati allarmismi e ribadito che non ci sono sufficienti elementi per dimostrare un rapporto tra l’utilizzo del talco nelle zone genitali e l’insorgere di una qualche forma di cancro.

Sulla possibilità che l’uso del talco possa provocare il cancro all’ovaio, Leonardo Celleno, direttore del Centro di ricerche cosmetologiche dell’Università Cattolica di Roma, commenta: «Lo ritengo molto improbabile. Il rischio da contatto non è verosimile, una sostanza eventualmente pericolosa dovrebbe comunque entrare nel circolo sanguigno e poi andare ad accumularsi in un organo per favorire lo sviluppo di un tumore».

Infine, recentemente un vasto studio pubblicato sulla rivista Journal of American Medical Association (Jama) ha di nuovo chiarito che non esistono correlazioni tra l’utilizzo di  talco e insorgenza di cancro ovarico. Si tratta della più ampia indagine finora condotta sull’argomento, in cui gli scienziati hanno analizzato i dati relativi a 253mila donne, in media 57enni e tenute sotto osservazione per 11 anni circa. I casi di tumore alle ovaie diagnosticati sono stati 2.168: «In pratica i ricercatori hanno calcolato che tra le donne che hanno dichiarato di usare regolarmente il talco si sono registrati 61 casi di cancro all’anno ogni 100mila persone, mentre chi non ne fa uso si scende a 51 – ha commentato Nicoletta Colombo, direttore della Ginecologia Oncologica Medica dell’Istituto Europeo di Oncologia, a Corriere.it – Una differenza troppo piccola, considerata non statisticamente significativa, per documentare un legame diretto».