Per chi ama il mare, ma anche per chi preferisce la montagna o resta in città, l’estate è la stagione in cui si espone maggiormente la pelle al sole. Riflessioni su come e quando esporsi sono quindi all’ordine del giorno sui media tradizionali, sul web e sui social.

Il rischio è di essere disorientati da consigli e indicazioni che possono essere anche discordanti, arrivando persino a sollevare timori infondati sui prodotti solari o a demonizzare il sole stesso.

«Il sole non deve essere demonizzato. Con le giuste misure e attenzioni, è senza dubbio un alleato per il nostro organismo: per le nostre cellule i raggi solari rappresentano una fonte indispensabile di energia e la loro carenza può comportare delle problematiche per la nostra salute – spiega il prof. Antonino Di Pietro, fondatore e Direttore scientifico dell’Istituto Dermoclinico Vita-Cutis – L’aspetto a cui bisogna prestare molta attenzione è la modalità con cui ci si espone al sole».

Quando ci si espone ai raggi solari i melanociti iniziano a spingere in superficie la melanina che assorbe le radiazioni. Questo meccanismo ha però bisogno di alcuni giorni per entrare a pieno regime. «La nostra pelle presenta dei meccanismi di difesa che si attivano con l’esposizione al sole – precisa il prof. Di Pietro – Tuttavia questo non è sufficiente. Occorre fornire alla nostra pelle uno strumento di protezione aggiuntiva, specie all’inizio dell’esposizione quando questo meccanismo non è ancora a pieno regime, per evitare danni anche molto seri».

Proprio parlando di solari non bisogna essere fuorviati da dubbi sulla loro sicurezza.  L’industria cosmetica vive “pelle a pelle” col consumatore e fa di affidabilità e qualità i capisaldi della propria reputazione, impegnandosi quotidianamente per offrire prodotti che garantiscano la totale sicurezza di chi li utilizza.

Grazie ai solari è possibile proteggere la pelle da possibili danni che vanno da eritemi, scottature e accelerazione del processo di invecchiamento cutaneo fino all’aumento del rischio di insorgenza di tumori della pelle.

Risultano infondate le preoccupazioni legate alla sicurezza dei solari per la salute del consumatore, che di recente hanno, ad esempio, riguardato l’assorbimento cutaneo di alcune sostanze presenti nei solari e la potenziale inibizione della produzione di vitamina D dovuta all’utilizzo di questi prodotti.

Anche sul fronte dell’impatto ambientale, i solari possono essere ritenuti sicuri: nel caso specifico del deterioramento della barriera corallina è ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica che si tratta di un fenomeno complesso dove l’innalzamento della temperatura dei mari ed eventi climatici straordinari rientrano tra le principali cause.

Dunque, pur sempre evitando gli eccessi e prendendo le dovute precauzioni in considerazione del proprio fototipo o di particolari esigenze, possiamo esporci al sole con serenità.

«Tre must per esporsi al sole: nei primi giorni utilizzare un solare con fattore di protezione alto; non sovraccaricare l’organismo, evitando di trascorrere lunghi periodi sotto il sole. Infine, non dimenticare la cura della pelle post esposizione» conclude il prof. Di Pietro.