La cosmesi è materia in permanente evoluzione, nuovi prodotti, nuove formule e nuove prospettive si affacciano ogni giorno all’orizzonte, favorite dagli scambi globali e dall’uso della tecnologia. Spesso la novità non per forza percorre territori inesplorati ma combina e recupera la sapienza delle tradizioni, guardando all’essenza di ciò che significa prendersi cura di sé. La cultura occidentale proiettata sul risultato, spesso ci fa dimenticare quanto possa essere bello dedicarsi del tempo, indugiare su un rito di benessere che nel suo stesso svolgersi contiene la sua promessa.
Questo approccio “slow” alla cosmesi è sempre più in voga, senza dimenticare formulazioni e ingredienti per ottenere performance, ma unendo una piacevole combinazione di caratteristiche per trasformare l’atto di applicazione di un cosmetico in una vera e propria esperienza di benessere. Il viaggio comincia con le texture esplorando consistenze, trasformazioni e tempi, e prosegue nel potentissimo regno dei profumi. Tra tutti i sensi l’olfatto è quello più potentemente legato alla memoria, per questo si parla proprio di memoria olfattiva che quando viene stimolata, è in grado di restituire ricordi anche lontanissimi nel tempo. Nessun altro dato sensoriale è più memorabile di un odore e più immediatamente collegato alla sfera emotiva innescando reazioni di benessere, gioia, nostalgia, tenerezza. Moltissimi studi hanno provato questo legame potente tra la memoria e gli odori confermando l’intuizione di Proust e del profumo delle Madeline che nella celebre “Recherche” gli ricordavano le gentilezze della zia. Questi “super poteri” non si fermano alla memoria ma si spingono anche a nessi codificati culturalmente: ad esempio, tutti leghiamo il limone oppure la lavanda al pulito, mentre la menta alla freschezza (anche per ragioni chimiche in questo caso, dato che la menta è un ottimo vasocostrittore). Le associazioni più interessanti sono quelle che coinvolgono anche altri sensi come il gusto. Spesso le case cosmetiche completano i propri prodotti con fragranze dalle note gourmand che richiamano il profumo di alcuni cibi associati al piacere, in questo modo viene attivata indirettamente anche l’area del cervello deputata a quella piacevole sensazione arricchendo l’esperienza di benessere di uno stimolo imprevisto e gratificante. Altro mondo è quello legato alla vista o più precisamente, all’immaginazione. La composizione del bouquet olfattivo di un cosmetico può evocare un preciso scenario legato a una particolare sensazione di benessere: cocco per i detergenti che vogliono regalarci qualche minuto di vacanza anche in inverno, creme viso o corpo talcate con una punta delicata per riportarci nella culla, in un abbraccio che sa di buono come un bebè, oli da massaggio speziati che richiamano le atmosfere orientali e il loro immaginario di benessere e connessione con se stessi. Questa capacità di evocare storie e scenari è un elemento fondamentale del successo di un cosmetico proprio perché rende più ricca l’esperienza di fruizione del prodotto stesso, ora portatore di benessere nell’atto stesso del suo utilizzo.
Consapevoli di questo nuovo approccio alla cosmesi possiamo individuare i prodotti che più ci aiutano a godere della nostra beauty routine trasformandola da una “cosa da fare” in un vero e proprio rituale di benessere quotidiano, capace di dare sollievo allo stress e regalarci un po’ di energia quando serve. E allora più che mai spazio al cosmetico (dal profumo) giusto!