La pelle sperimenta stimoli fisici costanti, come lo stretching. L’esposizione a stimoli fisici eccessivi sollecita la pelle e può accelerarne l’invecchiamento.
In questo studio, è stato applicato un metodo che consente a fibroblasti e cheratinociti umani di essere perfusi con materiale per formare equivalenti cutanei 3D che vengono poi stirati su un unico asse al 10% per 12 ore al giorno (a 0,01 o 0,05 Hz) per un massimo di 7 giorni per formare un sistema skin-on-a-chip (WSOC) rugoso.
Si è osservata una maggiore rugosità negli equivalenti di pelle sotto stiramento uniassiale di 0,01 Hz rispetto a quanto avveniva per gli equivalenti cutanei non stirati. A 0,05 Hz, lo strato corneo quasi scompare dagli equivalenti cutanei, indicando un danno da stretching per l’epidermide. A entrambe le frequenze, la produzione di collagene e proteine ​​correlate negli equivalenti cutanei, come la fibronectina 10 e la cheratina, è diminuita maggiormente rispetto a quelli negli equivalenti non stirati, indicando che anche il derma soffre dello sforzo di trazione ripetuto. Questi risultati suggeriscono che le WSOC possono essere utilizzate per esaminare l’invecchiamento della pelle e come strumento in vitro per valutare l’efficacia dei cosmetici e dei medicinali anti-rughe.

Development of wrinkled skin-on-a-chip (WSOC) by cyclic uniaxial stretching
Yeong Lim H.,  Kim J.,  Jeong Song H.,  Kim K.,   ChanChoi K.,  Park S.,  YongSung G.
Hallym University, Chuncheon, Gangwon-do, Republic of Korea-Sungkyunkwan University, Suwon, Kyunggi-do, Republic of Korea
of Ind. Eng. Chem. Vol (68),  2018, pp 238-245
https://doi.org/10.1016/j.jiec.2018.07.050
Keywords: equivalenti della pelle, perfusione, stretching uniassiale, trazione, skin-on-a-chip (WSOC)