Ogni giorno, il corpo umano va incontro a molti stress, contro i quali la pelle agisce come prima barriera esterna. L’inquinamento ambientale è un fattore di stress ed è presente in molte forme, inclusi composti organici volatili, fumo di sigaretta, ozono e particolato (PM). Questa persistente presenza di inquinamento urbano è diventata sempre più problematica nelle grandi città di tutto il mondo. Colpisce non solo la qualità e la bellezza della pelle, ma anche la sua funzione di barriera; questi effetti deleteri sono stati studiati e dimostrati.

Nella pelle umana, i principali inquinanti a cui possono essere collegati effetti dannosi sono composti contenenti PM, ad esempio metalli pesanti (HM) e idrocarburi aromatici policiclici (IPA), di dimensioni variabili dal nano al micrometro. Come descritto in questo articolo, per studiare questi effetti e sviluppare soluzioni preventive, sono stati progettati modelli in vitro ed ex vivo usando PM per simulare l’esposizione all’inquinamento urbano su biopsie cutanee umane, epidermidi umane ricostruite in tridimensione (3D) e cheratinociti umani normali in coltura (NHK).

Oltre all’effetto del PM sulla differenziazione epidermica e sulla funzione barriera, sono stati studiati i possibili impatti epigenetici e le loro conseguenze in vivo sulle carbonilazioni delle proteine della pelle. E’ stato quindi sviluppato e testato un ingrediente botanico per la sua capacità di schermare contro il PM.

When thea polvere si fissa: la differenziazione dei cheratinociti è la soluzione anti-inquinamento
Clay AF, Busuttil V., Imbert I., Capallere C., Bergeron L., Serre C., Plaza C., Oberto G., Cucumel K., Botto JM., Domloge N
Ashland Specialty Ingredients, Vincience, Nice Sophia-Antipolis, France
Cosm & Toil.  (132)(7) July/August, 2017, pp 50-57
http://www.cosmeticsandtoiletries.com/testing/toxicityanalysis/When-the-Dust-Settles-Keratinocyte-Differentiation-is-the-Anti-pollution-Solution-431575273.html
Keywords: testing, in vitro, in vivo, ex vivo, cura della pelle, ingredienti, studio, biomarcatori, idratazione